a cura di Roberta Manca
“L’amore non è bello, se non è litigarello”. Questo recita un famoso proverbio popolare.
Ma - attenzione - a come avviene il litigio.
Litigare di per sé non è un elemento di previsione per la rottura del rapporto: è naturale e funzionale alla crescita sana di un individuo, in quanto occasione di confronto, ma quando il conflitto diventa costante o assume alcune caratteristiche che rendono la relazione statica e priva di intelligenza emotiva, il litigio può essere predittivo della fine di quella relazione e determinare il crollo dell’Amore.
Gli indizi per la rottura del legame sono da rintracciare, infatti, nella modalità con la quale la discussione si svolge e non sul tema o su altri indici: una interazione negativa non gestita adeguatamente può prendere facilmente il controllo della situazione, generando serie ripercussioni nell’unione di coppia.
Esistono modalità di relazionarsi talmente pericolose che quando riescono ad intrufolarsi nella vita amorosa riescono a rendere “tossico” il rapporto: armi distruttive che come un boomerang feriscono al suo ritorno.
Ciò che deteriora, che contribuisce alla fine della relazione, non è quindi il conflitto, o le divergenze di carattere, interessi e valori che i partner hanno “naturalmente” ; ciò che scrive la parola fine è la mancanza di intelligenza emotiva nella coppia.
Ma cosa succede nella coppia quando l’intelligenza emotiva non c’è?
Gottman John, professore emerito di psicologia all’Università di Washington, ha condotto per più di quarant’anni ricerche su migliaia di coppie, riconoscendo quattro fattori predittivi della fine di un rapporto amoroso: i cosiddetti “Quattro Cavalieri dell’Apocalisse”.
Come nella Sacra Bibbia i quattro cavalieri dell’Apocalisse sono messaggeri della punizione divina - il giudizio universale - così nella coppia la loro presenza è presagio di fine. Si tratta di comportamenti che una volta invaso il cuore della coppia, lo portano verso l’ultimo battito di vita.
Solitamente i “cavalieri” irrompono in questo ordine: critica, disprezzo, atteggiamento difensivo e ostruzionismo.
Il primo Cavaliere è la Critica: affermazioni come “sei un egoista”, “sei così pigro”, sono esempi classici e molto comuni nel mondo diadico.
All’interno di una coppia possono esserci diversi aspetti e comportamenti che suscitano lamentele fra i partner, ma ciò che differenzia una critica distruttiva è il fatto che essa è globale poiché colpisce l’intera persona e non un singolo comportamento, fa spesso uso di generalizzazioni come “mai / sempre” (“fai sempre così…” “non vuoi mai…”) e suscita risentimento nell’altro.
Il secondo Cavaliere è il disprezzo: tra i quattro Cavalieri questo è il più distruttivo, è alimentato dai pensieri negativi custoditi gelosamente nell’animo dei partner. Chi disprezza trasmette disgusto e conduce irrimediabilmente verso l’infelicità della relazione.
Deridere o sminuire il partner con frasi del tipo: “oh poverino, e ora come farai! La solita scusa per non accompagnarmi”, usare il cinismo, o il sarcasmo o la svalutazione sono tutte modalità che esprimono disprezzo. Alcune espressioni del volto come rivolgere lo sguardo al cielo, fare una smorfia con il viso possono essere ancora più distruttive.
Tutte queste manifestazioni di disprezzo influiscono direttamente sul sistema immunitario di chi le riceve. Le ricerche hanno dimostrato, infatti, che il numero di messaggi di disprezzo che un partner subisce nel corso di un litigio della durata di circa 15 minuti, predice il numero di malattie infettive (influenze, raffreddori, etc.) delle quali si ammalerà nel corso dell’anno successivo.
Il terzo Cavaliere è l’Atteggiamento difensivo: ritirarsi è normale di fronte alla critica o al disprezzo, e potrebbe sembrare una soluzione al conflitto, tuttavia le ricerche dimostrano che questo approccio raramente raggiunge l’obiettivo desiderato. Mettersi sulla difensiva di fronte alla critiche altrui equivale spesso ad assumere il ruolo della vittima innocente, contribuendo a innescare una dinamica altamente nociva per la vitalità della coppia. Affermazioni del tipo “ perché mi tratti male?” nascondono un comportamento sottomesso che va a braccetto con il disprezzo e la critica.
Il quarto Cavaliere è l’Ostruzionismo: chi fa ostruzionismo nel corso della discussione diventa impenetrabile, si “chiama fuori”, non è più interessato a quanto accade, usa la strategia del silenzio: una sorta di statua di pietra, immobile e silente. Per chi desidera confrontarsi, avere a che fare con un muro di questo tipo è veramente difficile. Solitamente il quarto Cavaliere sopraggiunge dopo gli altri tre.
Quando i “Quattro Cavalieri” operano a pieno ritmo, per la coppia è veramente difficile reagire come converrebbe. Rimanere incastrati in questo meccanismo distruttivo dipende dal fallimento o dal successo di un tentativo di riparazione che la coppia può mettere in atto.
I tentativi di riparazione sono gli sforzi che la coppia compie per allentare la tensione, senza soffocarla . Sono esempi: “ne parliamo tra un po’. Ora sono troppo arrabbiato”, “ facciamo una pausa”, “prendiamo un appuntamento più tardi per parlarne con calma, quando ci siamo calmati”. L’abilità di disinnescare una lite è propedeutica al benessere di coppia.
Prendendo in prestito una frase tratta dal recente film “Perfetti sconosciuti” si potrebbe dire: disinnescare ovvero “non trasformare ogni discussione in una lotta di supremazia. Non credo che sia debole chi è disposto a cedere, anzi, è pure saggio. Le uniche coppie che vedo durare sono quelle dove uno dei due, non importa chi, riesce a fare un passo indietro. E invece sta un passo avanti”.
Le coppie emotivamente intelligenti guardano diritte negli occhi le liti e, soprattutto, i reali motivi che le hanno prodotte. Elaborano e superano il conflitto o un evento spiacevole impegnandosi per raggiungere insieme un compromesso. La comprensione e l’empatia reciproca danno loro la forza di generare prospettive positive.
Le relazioni per crescere sane e diventare forti hanno bisogno di interazioni positive che tengano il conto relazionale in attivo.
Anche perché gli eventi dolorosi ci colpiscono di più e condizionano il giudizio umano.
Gottman J. nel suo libro “I dieci principi per una terapia di coppia efficace” formula una proporzione precisa per mantenere una relazione soddisfacente e sostiene che è necessario che per ogni interazione negativa ne devono corrispondere almeno cinque positive per “riparare”.
Sono le riparazioni che danno valore. Ciò che distingue le coppie felici da quelle infelici è proprio la capacità di “riparare” le situazioni conflittuali ed evolvere insieme.
Roberta Manca. Psicologa, Psicoterapeuta formata presso la Scuola di Specializzazione ASPIC, Educatore Professionale, Counselor per l’Età Evolutiva, Mediatore Familiare in formazione e Formatore. Ha partecipato al Master in Sessuologia Clinica. Specializzata in dinamiche di coppia e nel sostegno genitoriale, è esperta nei temi inerenti l’infertilità e la procreazione medicalmente assistita, si occupa di sostegno alla genitorialità biologica e adottiva. Docente in tema di resilienza, affidamento ed adozione presso l'ASPIC e del modulo "La comunicazione efficace nella mediazione dei conflitti relazionali” nel Master Annuale in Counseling Psicologico e Tecniche di Coaching ASPIC.
Inoltre è specializzata all’Università Cattolica Sacro Cuore di Roma sulla dipendenza da Internet e Gioco D’azzardo, ritiro sociale e cyberbullismo. Ha preso parte, inoltre, al corso di perfezionamento in Psico-Oncologia. Da diversi anni conduce gruppi di empowerment al femminile e di drammaterapia. Da gennaio 2016 gestisce lo sportello di ascolto all’interno del progetto “Diamoci una mano”, in collaborazione con la diocesi di Roma.
Pubblicato il 12/05/2018 alle ore 10:29
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