Arrivederci ora legale!

Nel finesettimana appena trascorso l'orario è cambiato per permetterci di tornare dall'ora legale a quella solare. La pratica di spostare le lancette degli orologi di un'ora in avanti, nei mesi estivi, è diffusa in diverse parti del mondo con lo scopo di aumentare la luce solare nel tardo pomeriggio a scapito del primo mattino.

A tal proposito, un nuovo studio sembra dimostrare che il ritmo circadiano umano non si adatta all'orario legale, ma continua a seguire quello solare. Questa scoperta suggerisce che il passaggio stagionale all'orario legale, praticato da circa un quarto della popolazione umana, potrebbe rappresentare una perturbazione in grado di avere effetti indesiderati sulle persone.

La ricerca

Lo studio è stato effettuato dai ricercatori tedeschi e olandesi Kantermann, Juda, Merrow e  Roenneberg (2007) ed è stato pubblicato su Current Biology e divulgato da Psychology and Wellbeing.

Dalle ricerche effettuate, emerge che gli esseri umani vivono in esatta sincronia con il loro ambiente e con i cambiamenti stagionali. Indagando i modelli di sonno di 55.000 persone dell'Europa centrale, il gruppo di ricerca ha verificato che lo schema di sonno nei giorni liberi segue la progressione stagionale dell'alba secondo l'orario solare, non secondo quello legale.

Inoltre, gli autori hanno analizzato i picchi di attività e di riposo di 50 persone per 8 settimane durante i periodi del cambio d'orario, tenendo conto dei cronotipi individuali, cioè delle preferenze personali nella regolazione del ritmo circadiano. È emerso che i ritmi sonno-veglia si adattano facilmente in autunno, durante il passaggio dall'ora legale a quella solare, mentre non si adattano in primavera, durante il passaggio dall'orario standard a quello legale, soprattutto per le persone che tendono ad addormentarsi tardi la notte.

Gli effetti a lungo termine

Lo spostamento in avanti dell'orario di un'ora può sembrare di poca importanza, ma la pratica ciclica e prolungata di questo spostamento può influire negativamente sul naturale ritmo circadiano umano. Il ritmo sonno-veglia non si adatta all'orario legale, provocando disagi soprattutto alle persone che tendono ad avere i picchi di attività nelle ore serali. L'orologio biologico, infatti, rimane tarato sul ciclo solare e collide con gli impegni imposti dall'orologio sociale, creando, sicuramente, delle situazioni di stress.

Pubblicato il 02/11/2010 alle ore 09:00

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