L'omofobia in adolescenza

Lewis A. J. e White J. (2009) Brief report: The defense mechanisms of homophobic adolescent males: A descriptive discriminant analysis, Journal of Adolescence, 32, 435-441.

Recensione a cura di Alessia D’Acunti e Florinda Barbuto.

 

Andrew Lewis e Jennifer White, due ricercatori australiani, hanno recentemente indagato il ruolo dei meccanismi di difesa nell'atteggiamento omofobo degli adolescenti maschi tra i 17 e i 18 anni.

Definizione di omofobia

Lewis e White prendono in considerazione una definizione di omofobia che comprende tre componenti (Wright, Adams e Bernat, 1999):

  • pensieri negativi circa l'omosessualità;
  • comportamenti di evitamento;
  • atti aggressivi verso gli individui omosessuali.

Adolescenza e omofobia

Il bullismo omofobo è piuttosto diffuso in adolescenza, soprattutto da parte dei maschi. È associato ad un significativo danno psicosociale, prevale nelle scuole secondarie e compromette lo sviluppo educativo e la salute psicologica di un notevole numero di ragazzi.

Difese e omofobia

Lock e Kleis (1995) suggeriscono che l'atteggiamento omofobo possa essere la manifestazione di un tentativo di difesa dalle ansie interiori circa la sessualità e l'orientamento sessuale.

Il DSM-IV TR definisce i meccanismi di difesa come processi cognitivi che proteggono un individuo dai sentimenti di ansia o dalla consapevolezza di pericoli esterni o interni alla persona (APA, 2000). Le difese operano distorcendo le informazioni per renderle più accettabili e regolano così le emozioni e le esperienze negative (Bowlby, 1980, 2005).

Vaillant (1977) ha ordinato 20 difese in una gerarchia che ne valuta la maturità e la funzione adattiva e le divide in:

  • difese mature, come la sublimazione o lo humor;
  • difese nevrotiche, come l'idealizzazione o lo pseudo-altruismo;
  • difese immature, come l'acting-out, la svalutazione, la negazione, la razionalizzazione e la somatizzazione.

Lock e Kleis (1995) ipotizzano, basandosi su dati clinici, che la gravità dell'omofobia possa essere associata con la presenza di meccanismi di difesa meno maturi. Su questa base, Lewis e White esaminano la relazione tra omofobia e meccanismi di difesa in un gruppo di adolescenti australiani.

Metodo

Ad 86 ragazzi di una scuola maschile di Victoria, in Australia, è stata somministrata la Homophobia Scale (Scala dell'omofobia) di Wright et al. (1999) ed il Defense Style Questionnaire-40 (DSQ-40, Questionario sullo stile difensivo) di Andrews, Singh e Bond (1993).

Oltre a verificare la correlazione tra stile difensivo e tipo di omofobia, Lewis e White hanno esaminato le differenze tra il sottogruppo con i punteggi più alti di omofobia e quello con i punteggi più bassi.

Risultati

Dai risultati di Lewis e White è emersa una correlazione significativa tra difese immature e comportamenti di evitamento omofobo e una forte correlazione con i comportamenti aggressivi omofobi, mentre non è emersa un'associazione con i pensieri negativi verso gli omosessuali.

La differenza tra il sottogruppo con i punteggi più alti di omofobia e quello con i punteggi più bassi è spiegata soprattutto dall'idealizzazione, dalla negazione, dalla somatizzazione e dalla svalutazione. Tutte, tranne l'idealizzazione, sono difese immature.

Discussione

Le difese mature operano primariamente per difendere l'autostima, mentre le difese immature distorcono la realtà in modo rigido ed eccessivo per proteggere l'integrità del sé. Secondo Lewis e White i dati ottenuti riguardo alla negazione e alla svalutazione possono essere letti in questo senso. La svalutazione distorce il valore percepito di un individuo per poter vivere in modo migliore la propria immagine di sé, mentre la negazione potrebbe essere utilizzata per tagliare fuori gli aspetti spiacevoli o inaccettabili dell'omosessualità.

Gli alti punteggi di somatizzazione sono più difficili da spiegare, secondo gli autori. La somatizzazione può essere considerata come una difesa verso la consapevolezza di distress emotivo o come una versione mascherata della depressione (Simon e Von Koroff, 1991). Questo potrebbe suggerire, secondo Lewis e White, che i ragazzi omofobi utilizzano la somatizzazione come una difesa contro l'ansia che hanno nel confrontarsi con la sessualità e le differenze sessuali.

Contro le previsioni, anche l'idealizzazione è un predittore significativo dell'omofobia. L'idealizzazione è considerata una difesa nevrotica, ma come la svalutazione opera distorcendo l'immagine di sé per regolare l'autostima (APA, 2000). Secondo gli autori, è probabile che i ragazzi che hanno una visione idealizzata e forse più rigida della mascolinità, abbiano maggiori difficoltà nell'accettare l'omosessualità.

Conclusioni

I limiti di questo studio sono imputabili alla ristrettezza del campione e alla mancanza di una precedente letteratura di riferimento, in quanto i meccanismi psicologici che sottostanno all'omofobia degli adolescenti non sono mai stati indagati prima in termini di meccanismi di difesa. Questa ricerca, però, evidenzia delle linee di ricerca interessanti, dato l'attuale impatto del bullismo omofobo e dell'aggressività contro gli omosessuali.

In conclusione, lo studio suggerisce che l'omofobia in adolescenza ed in particolare il comportamento aggressivo verso gli omosessuali, potrebbero riflettere una generale immaturità dello sviluppo psicologico dei ragazzi.

Bibliografia

American Psychiatric Association. (2000). Diagnostic and statistical manual of mental disorders. [Text revision] (4th ed.). Washington, DC: American Psychiatric Association.

Andrews, G., Singh, M., & Bond, M. (1993). The defence style questionnaire. The Journal of Nervous and Mental Disease, 181, 246-256.

Bowlby, J. (1980). Attachment and loss: Vol. 3. Loss: Sadness and depression. New York: Basic Books.

Bowlby, J. (2005). A secure base: Clinical applications of attachment theory. New York: Routledge.

Lock, J., & Kleis, B. (1995). Origins of homophobia in males: psychosexual vulnerabilities and defense development. American Journal of Psychotherapy, 52(4).

Simon, G., & Von Koroff, M. (1991). Somatization and psychiatric disorder in the NIMH epidemiologic catchment area study. American Journal of Psychiatry, 148, 1494-1500.

Vaillant, G. E. (1977). Adaptation to life. Boston: Little, Brown and Company.

Wright, L. W., Jr., Adams, H. E., & Bernat, J. (1999). Development and validation of the homophobia scale. Journal of Psychopathology and Behavioral Assessment, 21, 337-347.

Pubblicato il 03/12/2009 alle ore 12:38

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